Venerdì 28 Dicembre 2007 - PARTY UGUALI Atto II


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In sede Arcigay e Arcilesbica Verona
Via Gela, 9 dalle ore 20 INFO: 349.3134852

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Abbiamo organizzato una giornata Boscochiesanuova (VR) nella nostra splendida Lessinia a SABATO 29 Dicembre per pattinare tutti/e insieme.

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TITANIA - GRUPPO VERONESE GIOVANI LESBICHE E GAY

Per i Taledem e l’Udeur la discriminazione omofobica è “cosa buona e giusta”

Verona, 8 Dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA

Per i Taledem e l’Udeur la discriminazione omofobica è “cosa buona e giusta”

Nella nostra Italia si può essere allontanati dai proprifigli senz’altro motivo che il proprio orientamentosessuale, ci si può tranquillamente suicidare sotto lapressione dell’isolamento, della persecuzione e delloscherno, si può essere oggetto di aggressioni verbali efisiche, si può essere costretti a girare con una svasticae la scritta “gay”, si può essere ammazzati dalproprio genitore in preda a raptus omofobico, e tutto questonon può essere rubricato come questione di“sicurezza”, ma deve essere oggetto di discussionesui“valori”.Questo è il messaggio lanciato dal centrodestra in blocco,dalla Senatrice Binetti con il suo gruppo Teodem (piùpropriamente Taledem) e dai ministri Chiti e Mastella insede di votazione del pacchetto sicurezza. Si vuoleeliminare l’emendamento che introduce sanzioni contro«chi incita a commettere o commette discriminazioni o violenza fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica,la religione o le convinzioni personali, gli handicap,l’età o le tendenze sessuali». Questo testo sta nelquadro delle previsioni europee e non persegue alcunaopinione religiosa, mentre modifica la legge Reale 1)togliendo il riferimento alla “diffusione di idee” emantenendo invece la proibizione degli atti didiscriminazione o dell’incitazione agli atti didiscriminazione, e 2) allargando le condizioni chenecessitano di particolare attenzione non solo alle tendenzesessuali (termine che peraltro giudichiamo insoddisfacente),ma anche ad altre condizioni che nulla hanno a che fare conla morale religiosa, come l’handicap o l’età.Il governo ha richiamato un problema di natura tecnica, mail vero problema è di natura politica e culturale: laSenatrice Binetti, i Taledem e il centrodestra voglionoriaffermare che nei confronti delle persone omosessualipossono essere fatte «giuste discriminazioni»,esattamente quanto suggerito indirettamente dal Catechismodella Chiesa Cattolica. Quando il tema è la “questioneomosessuale” la prassi ormaisistematica per questo Parlamento è quella di riaffermareuna precisa scala gerarchica tra valori e tra cittadini,quella che mette una particolare morale al vertice e tutticoloro che non vi si conformano sotto le scarpe, persino neldirittoall’integrità fisica e psicologica e alla dignitàumana della persona.E’ la stessa scala gerarchica che ilComune di Verona haaffermato con il voto della destra e dell’allora PPI allamozione del 1995 e riaffermato indirettamente con ilboicottaggio di parted ella Margherita alla modifica dello Statuto del Comune.Ora il Partito Democratico apra una profonda riflessione suipropri valori e i propri principi, su chi può starci e suchi invece starebbe meglio nel monoblocco teocratico,ipocrita e sciovinista di centrodestra o nella RepubblicaIraniana dove, tanto per la cronaca, è di questi giornil’esecuzione a morte di un ragazzo sorpreso ad avererapporti omosessuali a 13 anni.Se chi vota centrodestra ormai è abituato a turarsi ilnaso di fronte alla sordità scontata e unanime del proprioblocco politico di riferimento su questi temi, i cittadini ele cittadine gay, lesbiche, bisessuali e transessuali chevotano centrosinistra vorrebbero verificare prima o poi chela propria scelta di voto ha fatto la differenza: oggiinvece, sia che perdano sia che vincano nella corsa algoverno, perdono sempre e comunque di fronte allaretromarcia imposta sistematicamenteda uno Stato estero regnante dentro e sul nostro Stato,dentro e sulla nostra classe dirigente.

I direttivi di Arcigay e Arcilesbica Verona

PER INFORMAZIONI E COMUNICAZIONI PER GLI ADDETTI STAMPA:MICHELE BREVEGLIERI 340.3435797

PUNTO G. CON STEFANO BOLOGNINI

PUNTO G. CON STEFANO BOLOGNINI
Su RADIO Deegay

Stefano Bolognini in: "Punto G" o più esplicito punto gay. Il nostro editoriale quotidiano alle ore 11, 17 e 22.
Disponibile anche nel riascolto ON-LINE nella sezione
DEEGAYPOD
Radio DeeGay, in collaborazione con
gaynews.it, propone: Punto G.Da lunedì al venerdì alle 11, alle 17 e alle 22 Stefano Bolognini propone un breve focus-approfondimento sulle novità che registra l'informazione gay. Quotidianamente la stampa nazionale discute di omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali, ma il punto di vista di chi vive in prima persona la realtà gay è troppo spesso taciuto.Ancora, numerose notizie, idee, iniziative, spunti di riflessione e novità che cortocircuitano all'interno della comunità gay, tra locali, blog, newsgroup e, perché no, tra cruising e camere da letto, faticano ad acquisire per la stampa nazionale la dignità di notizia. Il programma, ideato da Roberto Brandolini, affianca l'informazione generalista che offre la radio focalizzandosi specificamente sulla realtà e sull'immaginario gay.Punto G, che non nasconde di richiamarsi alla magia di un luogo ideale di piacere, fà il punto sul quotidiano gay concentrandosi sulla gioia e il piacere della nostra identità non relegata ad un ghetto e ad una disputa politica sterile su dico, pacs, discriminazioni ed omofobia, ma in relazione stretta con le altre identità, ed espressione di valori propri costitutivi di una società migliore. Come? Sintonizzatevi su Punto G, collegandovi a www.deegay.it...

IRAN. GIOVANE GAY IMPICCATO

IRAN. GAY IMPICCATO PER PRESUNTE VIOLENZA RISALENTE A QUANDO AVEVA 17 ANNI Arrestato per sodomia solo lo scorso anno, quindi sei anni dopo i reati contestati

di Alberto Zanconato

TEHERAN, 6 DIC - Non e' bastato il ritiro della denuncia delle presunte parti lese, non e' bastata la sospensione dell'esecuzione decretata dal capo della magistratura, non e' bastata la mobilitazione internazionale per cercare di salvarlo: Makwan Muludzadeh, un ragazzo gay di 20 anni, e' stato impiccato in Iran con l'accusa di violenza sessuale su tre ragazzini quando aveva 13 anni.Makwan, che era stato arrestato solo lo scorso anno, quindi sei anni dopo i reati contestati, e' salito sul patibolo ieri mattina nel carcere di Kermanshah, nell'ovest dell'Iran. Un'esecuzione frettolosa, secondo quanto scrive oggi il quotidiano Etemad Melli. La famiglia e' stata avvertita un'ora dopo il decesso perche' andasse a prelevare il corpo. E all'impiccagione non era presente nemmeno il suo avvocato, Said Eqbali.Secondo testimoni, dopo essere stato arrestato nella cittadina dove risiedeva, Paveh, Makwan era stato umiliato venendo portato in giro per le strade sopra un asino.La 'sodomia' e' uno dei reati per i quali nella Repubblica islamica e' prevista la pena di morte. Un termine che si presta ad ambiguita', poiche' non vi e' discriminante tra la violenza carnale e gli atti consensuali. Diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, tuttavia, come Human Rights Watch, che ha reso noto il caso di Makwan, hanno denunciato le esecuzioni di giovani condannati solo perche' omosessuali.La condanna a morte, inoltre, e' applicata in Iran anche nei confronti di minorenni, o di persone che erano minorenni all'epoca dei reati contestati. E questo e' il caso di Makwan. Lo scorso agosto anche il ministero degli Esteri italiano aveva manifestato preoccupazione a Teheran per il fatto che l'omosessualita' figurasse tra i capi d'accusa contro alcuni dei molti impiccati, anche in pubblico, nei mesi passati. Successivamente una mobilitazione si era avuta in Italia in favore di Pegah Emambakhsh, una iraniana quarantenne che rischiava di essere espulsa come clandestina dalla Gran Bretagna e che affermava di rischiare la condanna a morte se fosse tornata in Iran, in quanto lesbica.Ma il presidente Mahmud Ahmadinejad ha negato che nella Repubblica islamica esistano omosessuali. Per cercare di salvare la vita di Makwan si era mobilitata nei giorni scorsi in Italia anche l'organizzazione Gruppo Everyone. Ma tutto e' stato inutile. Il 15 novembre scorso il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah conservatore moderato Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva sospeso l'esecuzione di Makwan chiedendo un nuovo giudizio. Ma l'impiccagione e' avvenuta comunque, in modo evidentemente affrettato. L'esecuzione infatti, che doveva aver luogo nel Parco Shahid Kazemi di Paveh, dove il giovane avrebbe commesso gli atti contestati, e' avvenuta nel cortile del carcere di Kermanshah.''Mi avevano detto - ha sottolineato l'avvocato Eqbali - che il riesame del caso avrebbe richiesto due mesi. Invece Makwan e' stato impiccato dopo nemmeno un mese''.Il sospetto e' che qualcuno abbia voluto vanificare l'intervento dell'ayatollah Shahrudi, che in passato aveva sospeso anche le esecuzioni di altri condannati minorenni e di Kobra Rahmanpur, una ragazza condannata a morte per avere ucciso la suocera dopo anni di soprusi. Se cio' trovasse conferma, sarebbe plausibile pensare che anche il campo giudiziario e' diventato terreno di scontro tra le diverse anime del regime. (ANSA).

IRAN: 'SODOMIA' TRA REATI CHE PORTANO ALLA FORCA

IRAN: 'SODOMIA' TRA REATI CHE PORTANO ALLA FORCA

TEHERAN, 6 DIC
Tra le tante, anche la 'sodomia' e' una delle accuse che in Iran possono comportare la pena di morte, in base alla legge islamica che non risparmia l'omosessualita'. E per questo reato e' stato impiccato Makwan Mulutzadeh.Normalmente, tuttavia, quando vengono emesse sentenze capitali, questo capo d'imputazione e' accompagnato ad altri, per lo piu' violenza carnale. Anche se alcune organizzazioni internazionali per i diritti umani e per i diritti dei gay denunciano queste motivazioni come pretesti.Proprio la sodomia, oltre che non meglio precisati 'atti contro la morale', sono tra i reati di cui sono stati riconosciuti colpevoli alcuni dei 23 uomini impiccati in tre esecuzioni di gruppo l'estate scorsa. Anche se le imputazioni rese note collettivamente - e non per ogni singolo caso - comprendevano anche sequestro di persona, violenza carnale, rapine e 'atti di banditismo'.Nel 2005 sette uomini furono impiccati in tre casi distinti a Gorgan, Kermanshah e Mashhad perche' riconosciuti colpevoli di avere violentato tre ragazzi. A Mashhad furono giustiziati sulla pubblica piazza due ragazzi di 18 e 20 anni. In quell'occasione in Italia l'Arcigay e altre organizzazioni promossero una manifestazione di protesta davanti all'Ambasciata iraniana, affermando che i due erano stati impiccati soltanto perche' omosessuali.Al novembre del 1995, infine, risale la lapidazione, ad Hamadan, di un uomo, Mehdi Baranzadeh, condannato a morte per adulterio e rapporti omosessuali. (ANSA).

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